Fiorello è un novello Noé che si muove con la macchina del tempo

Questo articolo è stato scritto per Linkiesta.

Fiorello uno di noi. Il ritorno in Rai dello showman ha riscosso lo stesso interesse che gli italiani riservano per le partite della nazionale. Su twitter i commenti del telespettatore snob si alternavano a quelli dell’abbonato Rai che riconosce il servizio pubblico nello show man. Del più grande spettacolo dopo il week end si scriverà tutto e l’esatto opposto. Prima di leggere i giudizi dei singoli critici elevati a guru vale la pena riflettere sui cambiamenti avvenuti tra il primo e il secondo tempo Rai di Fiorello.

Lo show man ha salutato il pubblico della generalista nel 2004. Da allora i consumi si sono evoluti fino a stravolgere i dogmi televisivi fino a quel momento validi. Fiorello è sempre stato il protagonista del sabato sera. Oggi, come ci ricorda appunto il titolo della sua trasmissione, rappresenta il post week end. Lo spostamento dei budget del piccolo schermo è coinciso con la decrescita del paese. “Il dettaglio del dato sul Pil italiano del primo trimestre 2004”, sosteneva Repubblica il 10 giugno 2004, “ha evidenziato una variazione particolarmente favorevole dei consumi finali”. Nel 2004, inoltre, l’Europa e gli Stati Uniti cessavano l’embargo militare e commerciale con la stessa Libia attaccata dalla Francia il 19 marzo 2011.

Il più grande spettacolo dopo il week end è il primo show con un’audience eterogenea. Nel 2004 Fiorello e gli altri big avevano un solo pubblico, il loro, fedele e massiccio. Oggi per avere una share degna di Stasera pago io revolution lo showman ha dovuto pensare a tante nicchie diverse. La scenografia e l’immagine ricordavano gli Mtv Music Awards, visti per lo più dai teenager. Durante i numeri musicali sembrava che da un momento all’altro dovesse uscire Beyonce e l’esercito creativo che l’accompagna in ogni sua performance. Il monologo iniziale strizzava l’occhio alle copertine che Crozza prepara per Ballarò (l’autore di questo appuntamento RaiTre è un collaboratore storico di Fiorello). Parte del pubblico di Floris è lo stesso che il lunedì si sintonizza su Lerner. Agli abbonati Sky era invece dedicata la parodia di X Factor, simbolo della pay tv italiana. Tra la tv generalista e quella satellitare c’era un patto implicito. L’una non faceva parodie sull’altra.

Fiorello ha rotto questo muro e la cronologia di RaiUno. Se la sigla di Giorgia non avesse anticipato Porta a Porta probabilmente il telespettatore medio non si sarebbe accorto di essere sintonizzato su RaiUno, il canale che oggi si contraddistingue per gli editoriali di Augusto Minzolini.

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